Il motore a combustione interna, noto anche come motore a scoppio, è una macchina che converte l’energia chimica di una miscela di aria e combustibile in energia meccanica. Questa energia può essere utilizzata in svariati contesti.
Nel funzionamento di questo motore, i combustibili tipicamente utilizzati sono idrocarburi come la benzina, il gasolio, il Gpl o il metano. L’ossigeno presente nell’aria svolge il ruolo di comburente essenziale per la reazione.
La camera di combustione è il cuore del motore, dove avviene la trasformazione dell’energia chimica in energia meccanica. Nei motori a quattro tempi, i più comuni, i gas vengono aspirati attraverso valvole specifiche e compressi quando queste si chiudono. Questa compressione prepara il terreno per la combustione: i gas si espandono generando una pressione che spinge verso il basso il pistone.
Questo movimento del pistone agisce sulla biella, che a sua volta mette in rotazione l’albero motore. Quando il pistone risale, espelle i gas attraverso le valvole di scarico, chiudendosi in preparazione per una nuova fase di aspirazione.
I motori possono essere suddivisi in due categorie principali:
- ad accensione comandata, dove la combustione è innescata da una scintilla;
- ad accensione spontanea, come i motori diesel, dove la combustione avviene spontaneamente grazie a condizioni di pressione e temperatura favorevoli nella camera di combustione.
In termini di utilità, il motore a combustione interna svolge il cruciale ruolo di trasformare l’energia chimica contenuta nell’aria e nel combustibile in lavoro meccanico. Questa potenza meccanica è essenziale in numerose applicazioni, tra cui la propulsione di veicoli e la generazione di energia in svariati settori.